Il momento di affrontare il parto si avvicina ma non sono in ansia. Il coraggio non è un mia qualità e mi sono sempre sentita una donna con il panico da prestazione. Aggiungo a questo che la maternità mi ha reso ancora più sensibile di anni fa. Nonostante questo non ho paura di partorire perché so che rappresenta la fine di nove mesi con in pancia il mio bambino e il parto sarà il percorso da seguire per vederlo per la prima volta.
Quando arriverà quel momento, tra una contrazione e l’altra, troverò la forza di farcela, perché penserò che dolori e spinte mi porteranno alla fine di questo cammino difficile. E sì, i dolori saranno forti. Ne sarò sorpresa, come era capitato durante il travaglio con Francesco. So che penserò a quando finirà il mal di reni in cui sembra che ti stiano conficcando una spada dentro la schiena. E so anche che mi sentirò poco brava, inadatta a gestire la situazione; forse mi sentirò sola.
Proverò tante emozioni contrastanti ma non avrò paura per il dolore. Quello è solo passeggero, andrà via nell’attimo in cui la spinta decisiva farà uscire fuori la sua testa.
Gli unici timori che proverò durante il travaglio e il parto è che vada tutto bene per lui. Che sia sano e non soffra, che sappia farsi strada senza che io gli faccia male. Che nasca e abbia bisogno solo delle cure da neonato, senza sorprese inaspettate.
Quando è arrivata la paura di partorire
Due mesi fa non pensavo queste cose. Quando ho iniziato il corso preparto, durante gli incontri con le ostetriche, ho avuto la conferma di aver dimenticato tutte le cose importanti da fare al travaglio. Mentre parlavano saliva l’ansia e mi frullavano in testa mille dubbi.
Sarei riuscita ad affrontare di nuovo la situazione o mi sarei scoraggiata? In alcuni momenti ho sperato che il nono mese di gravidanza non arrivasse mai, solo perché quei pensieri scoraggianti mi rendevano più consapevole di cosa doveva accadere a settembre.
Perché la prima volta che partorisci entri in sala travaglio senza sapere che cosa succederà e le altre mamme ti potranno dire di tutto:
“è facile e indolore”
“io ci ho messo solo mezz’ora”
“ mi sono sentita morire”
“è il dolore più brutto della tua vita”
I consigli ti aiuteranno o ti scoraggeranno ma tu non saprai che cosa significa fin quando non sarai in quel lettino.
Al secondo parto, invece, sai che cosa succede e conosci meglio il tuo corpo. Il travaglio sarà sicuramente diverso dal primo ma tu sarai consapevole e lucida di quello che potresti sentire.
Se la paura di partorire scompare da sola
La sensazione di paura di affrontare il parto è andata via all’ottavo mese di gravidanza. Non ho più pensato a cosa sarebbe successo, se e come prepararmi a quel momento. Ho lasciato andare le emozioni negative, guardato la mia pancia crescere e ascoltato di più i suoi ritmi.
La paura di partorire è durata un soffio. Meglio così, dato che il mio parto è molto (molto) vicino.
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