Nel momento in cui ho scoperto di essere in dolce attesa ho fatto due promesse:
- continuare a lavorare in gravidanza
- Godermi il periodo di maternità dell’ultimo mese
Pensavo di farcela, di non dover lavorare in gravidanza fino al nono mese, presentare la domanda per andare in maternità e poi vivere gli ultimi due mesi prima del parto pensando solo alla pancia e al relax. Pensavo di farcela e invece quella domanda non l’ho inviata e l’idea di riposarmi sta scemando di giorno in giorno.
Lo dico a una settimana dalla partenza in Sardegna per l’estate in cui abbiamo programmato mare e uscite e ancora non so quanto lavoro dovrò portarmi dietro. E allora penso che stia capitando quello che è successo lo scorso anno, in cui ho lavorato a luglio pur essendo sull’isola al caldo e con chi amo. E allora penso che quest’anno io sia messa anche peggio, perché sono incinta e non manca tanto all’inizio dell’ottavo mese.
Perché lo fai? Così cantava una canzone
Forse è una predisposizione mentale, forse non sono capace di dire no e quando arriva il lavoro, dimentico che ho la pancia e finirò per lavorare in gravidanza fino al nono mese. Penso sempre:
Perché non farlo?
Ah, che bel progetto!
Wow scriverò su qualcosa di nuovo.
Accetto il nuovo incarico perché non so fare altro ma poi mi stanco, non ascolto il mio corpo e quando sono nel letto immagino quanto sarebbe bello non lavorare in gravidanza fino al nono mese per vivere luglio e agosto spalmata sul divano a leggere libri, a rilassarmi.
La gravidanza del riposo mancato
Questa gravidanza sta procedendo così, con la voglia di un riposo che ancora non ho conosciuto, con piccoli sogni nel cassetto conservati per momenti migliori. Sta procedendo a un ritmo sfrenato, in cui cerco di godermi ogni attimo anche se in verità molti li perdo per strada. E sta passando con la rabbia verso me stessa per non riuscire, ogni giorno, a fare quello che puntualmente vorrei fare.
Oggi a pochi giorni dalla partenza rifletto su quanto io resti sempre la solita illusa che senza impegni non vive bene, che spera sempre di incontrare il relax ma finora non ha avuto quest’occasione. E dire che la gravidanza può cambiarti dentro, smuovere sensazioni nuove. A me lascia intatta quest’insaziabile desiderio di non mollare. Di lavorare, stancarmi e arrivare a fine giornata sempre distrutta con il rimpianto di tutte le cose che potevo fare che puntualmente non ho fatto.
È bello così o si può fare di meglio?
Devo ancora capire se è bello così, dire e non fare, volere e non potere perché dentro hai quella voglia di stancarti che deve uscire fuori. Non posso che aspettare come vivrò gli ultimi due mesi della gravidanza con Francesco in casa, tra un luglio che sa di famiglia e un agosto che promette letture appassionate. Sempre lavorando, ovviamente.
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