Abbiamo fatto la visita morfologica e la notte non ho dormito. La mia ginecologa mi aveva anticipato il sesso del nuovo baby in famiglia – un altro maschietto – ma voleva che la conferma arrivasse con l’esame ufficiale. Io ho sperato fino alla fine che fosse femmina e anche se avevo capito, questo esame mi serviva dal punto di vista psicologico per averne la certezza. Sapevo che solo da quel giorno avrei sentito, chiamato, riconosciuto mio figlio come un maschio. Che avrei pensato a un LUI da coccolare, senza più dubbi.
Forse ci sono situazioni in cui hai bisogno di conferme e per me questa volta è stato proprio così. Ho atteso molto l’ecografia morfologica anche per un altro motivo. Questa volta ne riconoscevo la sua importanza.
Perché se di Francesco tutto il primo trimestre è stato sereno e non ci sono state mai complicazioni, i tanti problemini di questa seconda gravidanza mi hanno messo in allarme. Solo un esame così importante poteva aiutarmi a capire che tutto si era sistemato. Le misure del bambino in base all’età gestazionale, il controllo di organi e cuore e la richiesta dell’ecocardio fetale, il calcolo esatto dei giorni di gravidanza, la visione accurata di ogni parte del corpo.
Vederlo così bene, riconoscere tuo figlio
È stata una visita favolosa, con in bella mostra gli sbadigli di un bambino poco collaborativo che non aveva tanta voglia di essere disturbato. È stata un’ecografia morfologica lunga e un po’ stancante ma anche emozionante come se fosse la prima volta. Sono tornata a casa consapevole e carica, pronta a iniziare un nuovo percorso di questa seconda gravidanza. Ho promesso a me stessa di ascoltare di più il mio corpo, di staccare la spina quando non me la sento e di essere una mamma lavoratrice diversa, almeno fino al giorno del parto. Perché se è vero che si può lavorare in gravidanza, bisogna ammettere a se stesse che:
- La fatica è raddoppiata: ogni cosa, anche prendere una penna in mano, è un sacrificio
- Hai un figlio e una casa a cui pensare
- Devi fare tutto tu e tuo marito: ci siete solo voi due che potete aiutarvi a vicenda
- Tuo figlio ha bisogno di molte più attenzioni di prima, perché riconosce i cambiamenti in famiglia
- La pancia cresce e non ti dà tregua
- La tua capacità di concentrazione è ai minimi storici
Ho promesso a me stessa di rallentare, lavorare meno ore al giorno in attesa di andare in maternità. Ho promesso di ascoltare il mio corpo, stendermi un po’ dopo pranzo per recuperare le forze. Uscire più spesso per una passeggiata o una commissione. Portare Francesco al parco giochi, fare cose diverse, andare a fare la spesa. Leggere più libri sulla gravidanza.
Questa visita morfologica ha cambiato la mia mente e sono contenta di iniziare un nuovo capitolo del secondo trimestre di gravidanza tra consapevolezze, attenzioni e più certezze.
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