lavorare in gravidanza
Parole di mamma, Vita da mamma

Un mito da sfatare: si può lavorare in gravidanza?

Non è semplice rispondere a questa domanda ma la mia natura ottimista, ti direbbe che sì, si può lavorare in gravidanza. Lo si fa in maniera diversa, più lenta e con accortezza, senza strapazzare mente e corpo, ma lo si fa.

Non temo di scriverlo ma sono contraria a chi in gravidanza si sente “malata” come se avesse un deficit o un problema per fare tutto, chi ha bisogno di sua madre per cucinare o si trasferisce addirittura dai genitori perché non si sente di fare nulla.

La gravidanza è un miracolo, per alcuni un’attesa tanto desiderata, per altri un arrivo inaspettato. In entrambi i casi significa vivere per nove mesi in un limbo fatto di percorsi sempre diversi: prima stanchezza e sintomi fastidiosi a seconda della futura mamma, poi energia a mille e voglia di spaccare il mondo. Infine, di nuovo la stanchezza anche per allacciarsi le scarpe o stare a tavola e mangiare.
Questo non significa che una donna in gravidanza non possa lavorare.

Annullarsi e scegliere di non lavorare in gravidanza

Lo dico perché sono troppe le mamme che subito dopo che scoprono di essere in attesa, cercano la maternità a rischio per poi uscire come facevano prima del test di gravidanza. Escono, le vedi al bar o passeggiare con le amiche, addirittura a ballare a carnevale o a farsi la vacanza in estate. Però non lavorano. Non se la sentono, hanno paura di fare male al bambino, di stancarsi, di non farcela.

Non critico questa scelta, penso sia dettata dalla paura di fare qualcosa che per me è assolutamente normale. Sì, lavorare per me è la normalità. Ho lavorato il giorno del diploma, mentre studiavo all’università, d’estate quando gli altri erano al mare e io ero bianca come una mozzarella.
Ho lavorato sempre e non solo perché volevo contribuire in famiglia. L’ho fatto perché era un motivo di orgoglio, una conquista in più, la possibilità di fare esperienza e crescere.
Ho lavorato e continuo a farlo perché per me significa vivere meglio, svegliarmi e sentirmi utile, accendere un fuoco che sento dentro.

Da quando sono madre, non solo non ho smesso di lavorare ma ho aumentato i miei ritmi. È vero, lavoro da casa e anche se chi non capisce che cosa faccio pensa che io sia una casalinga, la gravidanza e l’arrivo di Francesco mi hanno dato lo slancio per aprire partita Iva e far crescere i miei sogni.
Svolgo un’attività in proprio che mi permette di staccare se sono stanca o uscire con mio figlio se c’è una necessità ma lavoro sempre, nel weekend, alle 20, dopo cena se serve. Scrivo dalla mattina alla sera – delle volte anche in bagno – e conteggio ogni secondo del mio tempo al millesimo per far quadrare sempre tutto.
La mia casa non è sempre splendida splendente, vorrei fare sempre di più di quello che riesco, ma lavoro molto e spesso arrivo alle 21 che vorrei crollare sul letto e spegnere il cervello.
Perché racconto queste cose? Perché sono convinta che si può lavorare in gravidanza. Certo, sto generalizzando, non si può parlare di ogni singolo caso, ma in linea di massima, se la donna si sente bene e ha i classici sintomi di stanchezza, nausee nelle prime settimane e altre “piccolezze”, ce la può fare. Dovrà munirsi di integratori, ricordarsi di essere incinta e non strafare, cambiare i suoi ritmi ma ce la può fare.

donna in gravidanza

Io non sono un caso raro e conosco molte amiche che ce l’hanno fatta. Una mia amica cameriera che ha lavorato pur avendo una gravidanza non troppo semplice. Portare piatti pesanti non deve essere stato facile ma la sua forza di madre l’ha aiutata. Una ragazza barista del mio paese ha fatto la stessa cosa, idem la mia migliore amica che ha lavorato fino al settimo mese andando tutti i giorni a piedi al lavoro, con nausee e problemi di digestione. C’è il caso di mia cognata che pur essendo dipendente pubblica ha lavorato e viaggiato tutti i giorni per andare a lavoro, con i vomiti e i sintomi del primo trimestre. Ce l’ha fatta anche lei, ha partorito la nostra piccola Martina, sana e bellissima.

I casi di donne che ce la fanno si sprecano e so che state pensando che sia facile parlare quando si lavora da casa, ma per questo motivo ho preso come esempi amiche che non fanno il mio stesso lavoro. Ho un’amica che lavora come segreteria in un’assicurazione, ha una bimba dell’età di Francesco e un’altra nata un anno e mezzo dopo. Ha lavorato in entrambe le gravidanze, con il pancione enorme e gli occhi splendenti.

Non dico che una donna debba correre rischi ma bisogna pur sfatare il mito che una donna non possa lavorare in gravidanza. Lo può fare in base a come si sente.

lavorare in gravidanza da casa

Che cosa ho fatto io in gravidanza

Dicevo che a me la gravidanza ha dato uno sprint in più. Oltre a fare tante cose, dentro di me si sono accese mille idee. Mi sono iscritta a nuovi corsi di formazione, quelli sempre desiderati ma mai fatti, ho aperto questo blog per raccontare il mio cammino da mamma, ho letto tanti libri, ho viaggiato fino alla 36esima settimana di gravidanza e ho anche lavorato a diversi progetti, l’ultimo il giorno prima del parto.

Sono qui a raccontarlo perché credo possa fare bene a chi si scoraggia e teme di non farcela, alle donne che si fanno prendere dall’ansia e pensano che il loro bambino possa soffrire se vi stancate un po’. Care tutte, vivete questo periodo come l’occasione per ritrovarvi, come donne, future madri e lavoratrici, con il cuore a mille che batte per le emozioni nuove di ogni giorno ma anche con la consapevolezza che se vi piace lavorare non dovrete per forza smettere.

Parola di mamma!

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2 Comments

  • Reply Sempremamma 26 gennaio 2018 at 8:17

    Io ho lavorato fino alle 15 del giorno del parto. Stavo bene, il mio lavoro si svolgeva da seduta, non dovevo alzare pesi, quindi non ho avuto problemi a lavorare fino all’ultimo. Dopo quattro giorni dal parto ho ricominciato a lavorare, ma questa è un’altra storia 😀

    • Reply Eleonora Usai 1 febbraio 2018 at 10:24

      Presente all’appello. Anche io come te ho lavorato senza troppe complicazioni. Mi ha fatto bene, mi ha aiutato a distrarmi dalle contrazioni e mi ha dato serenità. 🙂

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