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Mamma travel, Parole di mamma

Resoconto di un mese in Sardegna

Sono tornata dalla Sardegna una settimana fa. Travolta dalle mille cose da fare, ogni giorno ho rimandato il momento di prendermi il tempo per scrivere sul blog. Perché no, non ho abbandonato il mio diario virtuale dedicato alla maternità.

Mi sono solo lasciata trascinare dagli eventi.
E dalle emozioni. Ogni volta le emozioni prendono il controllo su di me, anche quando mi riprometto che in un mese in Sardegna avrei dedicato del tempo per raccontare le mie giornate e poi puntualmente non riesco a farlo. Perché ogni qualvolta vivo delle emozioni forti, se tutta me stessa vorrebbe  imprimerle su un foglio di carta, una piccola parte di me le vuole custodire dentro. Quella piccola parte decide sull’altra e la sua potenza impone di godermi il momento, viverlo senza pensare al ricordo.

Questo è il motivo per cui sono sparita per un mese in Sardegna. Mi sono ricaricata di buoni propositi che ho segnato in agenda, non ho mai smesso di lavorare ma ho trovato comunque il tempo per stare con il mio principe, con il nanetto di casa che sta diventando sempre più grande.

In quella che era la mia vecchia casa ho notato i cambiamenti di Francesco e ho avuto la conferma che i bambini ricevono nuovi stimoli proprio quando cambiano aria e sono fuori dal loro ambiente abituale.

Così il piccolo “Dennis la minaccia” ha imparato a salire sul letto e saltarci sopra, ha capito che arrampicarsi sul divano e buttarsi come un razzo all’indietro non solo era divertente ma anche utile per scoprire la forza di gravità.

In un mese in Sardegna Francesco ha scoperto la bellezza della campagna e ha rinvigorito polpacci e camminata barcollante. Ha iniziato a degnare di considerazione gli animali, che sono diventati il suo passatempo preferito. Tra tirate di coda e d’orecchie, tra piccoli schiaffetti a mo’ di carezze e discussioni filosofiche con i suoi nuovi amici felini, è diventato più grande.

Gli abbiamo tagliato i capelli per laprima volta, l’abbiamo vestito a festa per il matrimonio dello zio. L’abbiamo fatto salire su uno scivolo al parco giochi e fatto apprezzare la bellezza delle spiagge e del mare della Sardegna.

Ha riso con i nonni, imparato nuove parole importanti, ha fatto adirare noi genitori e ha investito i vecchietti con il passeggino in giro per il corso di Tempio Pausania.

un mese in Sardegna

Ha incontrato al cimitero suo bisnonno e dopo averlo visto in foto per la prima volta gli ha toccato il volto sulla tomba con un gesto così dolce che ha commosso il mio cuore tenero. Ha rincorso il nonno e ha tentato di svegliarlo ogni notte mentre tentava di dormire. Ha pianto al momento dei saluti, quasi consapevole che era arrivato il momento della partenza.

Ora che sono ritornata alla mia solita vita qui in Sicilia mi rendo conto di quanto sia bello questo sdoppiamento che vivo tra le due isole. Io che ho sempre pensato al dolore della lontananza, che ho sempre vissuto male la distanza che mi separa dagli affetti e da tutto quello che amo, oggi mi accorgo che questa separazione aiuta Francesco a crescere più in fretta. I grandi cambiamenti di un mese in Sardegna mi danno la conferma che le nostre esperienze di viaggio sono il motore della sua maturità.

Tornati alla base ne ho avuto una grande dimostrazione. È stato capace di stupirmi e mi ha insegnato che i suoi ricordi sono impressi nella sua memoria di bambino, sono tanto forti da fargli riprendere la solita vita sicula senza alcun stravolgimento emotivo.

E per me questo insegnamento è sufficiente a farmi ritrovare equilibrio e serenità!

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