regali di natale che vorrei per mio figlio
SOS Mamma

I regali di natale che vorrei per Francesco

Spoiler di inizio post:

Questo post non è pensato per mamme, zie e amici che cercano spunti e idee per i regali di natale. È un post che scrivo per farlo leggere a Francesco quando sarà più grande. Per ricordargli di com’era da piccolo a due anni, educarlo al senso del natale e fargli conoscere il potere delle parole, che possono portarti dove vuoi.

Oggi voglio dimenticare per un attimo di essere sulla terra, di vivere in un mondo in cui il consumismo ha spazzato via ogni magia e ci fa considerare importanti i regali materiali. Per un momento ho voglia di immaginare e viaggiare lontano con la mente. Immagino di poter mettere sotto l’albero dei regali speciali, impossibili e non tangibili.
Sono regali di natale pieni di amore, personalizzati per Francesco tenendo conto del suo carattere. Sono regali che vorrei gli donassero le persone che lo amano e riempiono la sua vita, che conoscono i suoi difetti e il suo carattere forte e deciso.

Di questi regali ne conserverei il ricordo per sempre. Li chiuderei dentro una scatola per fermare la magia e usarla ogni volta che serve. Darei in mano a chi lo conosce la bacchetta magica con un’unica raccomandazione:

“scegli bene, è il tuo unico regalo di natale per lui.”

Che cosa vorrei che regalassero?

1 Il valore del tempo. Vorrei che mio figlio imparasse a giocarsi bene il tempo, a prendersi tutto quello che può dargli senza sprecarlo in cose inutili o malsane; vorrei che imparasse a vivere il tempo come un’opportunità e un dono della vita.

2 L’importanza della pazienza. Oggi a due anni e mezzo gli manca e non perché è ancora piccolo. Già dai primi mesi la sua voglia di andare avanti non gli ha permesso di imparare ad aspettare e sì, la pazienza non è uno dei suoi pregi.
Ora è tutto un “mamma vieni qui, SUBITO.” O un “mamma, posa il telefono dai”.
Vorrei che imparasse ad aspettare, perché capire che si deve avere la calma di attendere aiuta a rendere più saggi e delle volte aiuta a non fare errori che si potevano evitare.
La pazienza gli insegnerebbe a non piangere se non costruisce a primo colpo il suo gioco preferito, a non chiamare la mamma per un nonnulla.

3 La forza per non lamentarsi e piangere. Ché nella vita bisogna rimboccarsi le maniche, imparare a rialzarsi e non mollare anche quando sembra impossibile. Piangere, fare capricci oggi e lamentarsi domani annienta la voglia di fare. E i lamentoni sono una brutta categoria.

Ok, lo so che Francesco è un solo un bambino ma questa è la mia immaginazione. In più sono una mamma che pensa da sempre che l’albero storto si aggiusta quando è ancora troppo per soffrire e capire il sacrificio utile a crescere dritto.

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