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Parole di mamma, Vita da mamma

La mia lettera di babbo natale

Caro Babbo Natale,

Se in questi anni hai imparato a conoscermi, e ti ricordi di me, avrai capito che sono una persona romantica e a tratti melensa, che ricorre molto spesso all’autoironia per non pensare alle cose negative della vita, e tenta sempre di far fare un sorriso a chi è con lei.

La mia lettera per Natale arriva agli sgoccioli, ma quest’anno è stato molto intenso e ancora mi chiedo come ho fatto a fare tutto senza cadere. Volevo scriverti prima, perché forse ti avrei dato più tempo per ricercare i miei regali, ma non importa. Ora lo so che stai ridendo, che pensi sia pazza, perché sono una mamma e i regali dovrebbe riceverli mio figlio Francesco.

Con questa lettera di babbo Natale chiedo anche io qualcosa  perché resterò sempre un po’ bambina, e perché credo che noi mamme con tutto quello che facciamo dalla mattina alla sera, ci meritiamo anche noi un regalo sotto l’albero.

Io ad esempio alla mia mamma faccio sempre dei regali, e anche lei resterà sempre un po’ bambina. Glieli faccio e glieli farò sempre, perché è il mio modo di dirle che le voglio bene e che la ringrazio per quello che mi ha dato e che mi dà ancora.

In ogni caso so che se non troverò regali sotto l’albero aspetterò qualche giorno e poi mi comprerò da sola quello che vorrei, quindi scrivo questa lettera di babbo Natale in super ritardo per chiederti qualcosa che solo tu potrai darmi. Solo tu che sei il mito di ogni bambino, l’eroe di tutte le favole della vita più magiche.

Babbo Natale ti chiedo la serenità

E si, sono una persona banale, ma credo che la serenità sia la cosa più bella che come mamma posso insegnare a mio figlio.

Babbo Natale ti chiedo la salute

Perché sono terrorizzata da tutte queste malattie che portano via le persone care che conosco, perché la loro vita è stata troppo breve e perché a me che sono una persona egoista mancano da stare male.
Ti chiedo la salute anche perché è l’unica cosa che ci permette di andare avanti, di vivere felici se solo smettessimo di pensare alle cose meno importanti della vita.

E poi ti chiedo la speranza

Ché se perdo quella non saprò educare mio figlio Francesco a vivere in un mondo migliore in cui lui per primo crede.

Se puoi portarmi questi tre doni prometto che saprò essere una persona più brava di oggi. Credimi che i doni richiesti in questa lettera di babbo Natale non sono solo per me, ma per la mia famiglia, che amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Un caro saluto babbo Natale, e mi raccomando, non smettere mai di esserci, che ho voglia di raccontare a Francesco tante storie su di te che si stanno perdendo. Aspetta ancora un po’ a sparire: devo far sognare i miei figli e dirgli già da piccoli che sono i sogni che accendono i desideri e li realizzano.

Tua, Eleonora

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