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SOS Mamma

Che cosa non ti diranno mai sull’allattamento al seno

Premetto subito una cosa. Ho allattato  Francesco da quando è nato. Ha conosciuto il mio latte dopo le prime ore di vita e fino ai 13 mesi e mezzo. Poi ho smesso, da un momento all’altro. Due giorni di fila si è addormentato senza la sua ninnananna preferita e il terzo giorno ho provato a non dargli il seno. Non ne ha sentito la mancanza e il nostro allattamento si è concluso così: io malinconica e con tanto senso di colpa, lui indifferente e sereno.

Quando a quasi sei mesi ho dovuto iniziare lo svezzamento è stato un trauma più per me che per lui, non capiva minimamente che cosa stava accadendo, e tuttora sono estremamente gelosa di tutti quei rituali che sono solo nostri e lo resteranno per sempre.

La mia esperienza con l’allattamento al seno è stata un’emozione che non dimenticherò mai, che oggi mi fa dimenticare tutte le cose importanti della vita. Ammetto, però che non è una passeggiata. L’allattamento materno non è facile per niente, soprattutto agli inizi. E io questo non lo sapevo. Non immaginavo minimamente fosse così difficile e questa è una delle tante cose su cui mi sono dovuta ricredere con la sua nascita.

Quello che le mamme non dicono sull’allattamento al seno

La verità sull’allattamento al seno per la mia esperienza è che nessuno, nemmeno mia mamma, mi aveva spiegato quanto fosse delicato e complicato allattare.

E dire che lei non ha il pregio di incoraggiare le persone. Ma non me l’ha detto. Eppure l’avrei voluto sapere. Avrei voluto sentirmi dire tutto quello che rende questo momento tra madre e figlio così intenso e così difficile.

Perché le mamme pro tetta parlano dell’allattamento materno solo come un momento idilliaco tra madre e figlio senza preparare la neomamma sul vero stato delle cose? Perché si evita di dire quanto è destabilizzante, stancante, quanto ti faccia sentire così dipendente e responsabile del tuo nanerottolo?

Allattamento materno: solo gioie e niente stress

Io volevo sapere.
Sono una mamma che vuole conoscere sempre e comunque, e anche in questo caso avrei voluto ascoltare il parere VERO delle mamme, ricevere degli esempi pratici di una delle esperienze più belle e brutte della vita.

Perché è troppo semplice liquidare la cosa con un “è un po’ fastidioso all’inizio ma poi è meraviglioso“. No. Non lo accetto. Io volevo sentire per filo e per segno tutto. Che cosa si prova quando il bambino ti risucchia il capezzolo. In che modo si prova dolore. Perché è così emozionante.

Allattamento al seno: dopo il parto altri dolori

La verità è che non bastano i dolori di contrazioni e parto, né quelli post nascita o provocati dalle emorroidi. Quando il bambino si attacca per le prime volte al seno il dolore che provi è lancinante. Il primo giorno non avevo capito come fare, e poi ho pagato cara la mia inesperienza. Ero talmente impedita con Francesco che non riuscivo a prenderlo con naturalezza (avete presente un robot uscito male? Ecco, ero io), e per questo lo attaccavo da un’unica parte e in un solo seno. L’ho fatto per due giorni di fila e così mi sono ritrovata a casa con una montata lattea diversa per seno. Uno ne aveva talmente tanto che mi faceva malissimo. Il suo ciucciare avido mi ha provocato delle piccole ragadi, molto leggere ammetto, ma che mi hanno dato tanto dolore.

Chiedevo a mia madre per sapere se fosse normale. Lei, quasi sorpresa, mi guardava con quell’espressione del “non ci puoi fare niente figlia mia, che ti credevi? Non lo dire a me che vi ho allattato tutti e 4“.

Perché lei ha l’abitudine di ripetere come un disco rotto “io ho fatto 4 figli” e durante quei giorni me lo ripeteva spesso. Certo mi aveva spiegato che era solo il primo periodo, ma se oggi ne parlo con Francesco che ha 17  significa che il dolore non era cosa da poco. E dovevo metabolizzare.

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…  poi la magia

Allattare al seno equivale ad avere dolore per circa 15 giorni (interminabili). Ogni due ore senti male e ne sei consapevole. Quando ti prepari sul divano nella posizione più comoda sai già come andrà a finire. Tu che chiudi gli occhi e fingi di non pensare al dolore, lui beato e contento che ciuccia a più non posso. Il dolore non diminuisce e non dura solo nel momento in cui il bambino si attacca. Purtroppo resta. Ma poi finisce. Da un momento all’altro diventa la gioia più intensa e intima che lega il vostro rapporto, e non vorresti mai smettere.

Tuo figlio ti entra dentro e impara a conoscerti. Poi ti guarda, ogni tanto apre i suoi occhietti e comunicate con lunghi sguardi.
Ti chiede una coccola, ti offre la sua manina.
Si appoggia completamente a te.
Ti ama profondamente.
Tu ami lui.
E non dimenticherai mai più quella piacevole sensazione.

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2 Comments

  • Reply diventeromamma 21 novembre 2016 at 17:50

    Noi abbiamo concluso questa avventura da pochissimi giorni e pochi giorni prima del suo primo compleanno.
    E’ vero che nessuno ti prepara in pieno a cosa succederà…io poi all’inizio ho avuto pure poca assistenza dalle ostetriche della clinica e il risultato è stato un ingorgo allucinante…

    • Reply Eleonora Usai 23 novembre 2016 at 11:29

      Si ti capisco, anche a me nessuno aveva detto che cosa dovevo fare. Credo che l’assistenza sia la cosa più importante nei primi giorni, perchè noi mamme abbiamo paura di mille cose e abbiamo bisogno di sostegno. Tu pensa che io avevo cambiato mille pannolini, ma la mia prima volta con Francesco non sono mancati i dubbi.

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