Le notti di una mamma: dormire sei ore di fila

Oggi è un sabato speciale. Non ricade nessuna ricorrenza nè abbiamo programmi esaltanti per la giornata ma dopo 11 mesi e 16 giorni di vita Francesco ha dormito per 7 ore di fila senza svegliarsi.
Non ha mangiato.
Non ha voluto la tetta.
Non ha pianto come un disperato per un incubo improvviso.

Ha dormito dalle 23.30 fino alle 6.30 dopo che non mangiava dalle 20. L’ho allattato di prima mattina e poi si è riaddormentato e ha riaperto gli occhi alle 9.15.

Sembrerò pazza a segnare tutte queste date ma lo devo fare per ricordare questo evento speciale.
Perché andare a letto sapendo che dovrai svegliarti ogni due massimo tre ore è l’incubo peggiore di una madre e io lo vivo da quasi un anno.

Sono stata abituata a dormire otto ore di fila e quando non potevo soffrivo di sbadigli a singhiozzo per tutta la giornata. Non ho mai studiato dopo cena né fatto cose importanti nelle ore notturne. Dopo le 21:00 ho sempre spento il cervello e oltre a svaghi e relax vari non sono mai riuscita ad avere concentrazione perché il sonno era più importante.
Pur svegliandomi molte volte a notte, il piacere di stare a letto è sempre stata una delle mie passioni e anche in gravidanza mi sono concessa delle gran belle ronfate.
Non ho sofferto di insonnia nemmeno durante il nono mese e ammetto che era una delle mie più grande paure.

Poi sono diventata mamma a tutti gli effetti e ho dato un colpo di spugna al passato. Con molto rammarico. Tirandomi i capelli per non aver apprezzato a dovere il dolce piacere del sonno.
Dal primo mese a svegliarsi ogni ora e mezzo, il miglioramento delle tre ore per notte mi ha sempre risollevato il morale dalla stanchezza e nei primi tempi mi sono sentita intoccabile. Ho pensato di farcela a fare tutto e mi sono svegliata (si fa per dire) sempre con il sorriso. Il mio equilibrio non sarebbe stato intaccato dal poco sonno, ci sarebbero stati tempi migliori.

Li sto ancora aspettando perché Francesco non è migliorato e ha continuato a svegliarsi.
Sempre.
Ogni notte.
Il mio corpo si è abituato ai nuovi ritmi e inspiegabilmente mi sono abituata a dormire pochisssimo. Certi giorni mi sono ritrovata a lavorare al pc cadaverica, degli altri mi sentivo schizzata come un toast appena sfornato. Ho accusato il colpo e dopo mille e più tentativi per farlo dormire mi sono arresa.

Oggi il miracolo.
Ponta come ogni notte a svegliarmi dopo le fatidiche due ore e mezzo ho aperto gli occhi alle 4 e ho guardato se c’era la culla in camera da letto. Ho sollevato la testa e ho pensato di sognare. Un silenzio inquieto nella stanza, una pace mista a irrealtà allietava quest’alba vicina.
Mi sono risvegliata alle 6 perchè ho sognato che mi alzavo dal letto per controllare il suo respiro per la tanta sorpresa. Lui dormiva ancora.

Oggi mi sento una donna nuova. Giro di stanza in stanza ballicchiando in punta di piedi e organizzo la festa per il suo primo anno con una nuova luce. Programmo ipotetiche follie e ho anche voglia di pulire casa.