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Mamme famose

Cinque domande a Chiara Cecilia Santamaria

A tu per tu con Chiara Santamaria, blogger e autrice del libro Quello che le mamme non dicono, ma anche digital strategist e giornalista freelance. 

Ho scoperto Quello che le mamme non dicono tramite una ricerca su amazon di libri sulla gravidanza. Qualche mese fa, non ancora assillata dai blog e instagram, ho dato libero sfogo allo shopping online e mi sono ritrovata con la libreria colma di letture da neomamma. 

Quello che le mamme non dicono è stata una lettura liberatoria, in cui mi sono sentita capita e ascoltata a distanza da chi come me ha avuto paura che la gravidanza potesse stravolgere completamente vita, carriera e ambizioni. Per questo ho chiesto  a Chiara Santamaria la disponibilità per rispondere a qualche domanda ed è stata disponibile, gentile e velocissima. Chiara è una forza della natura, da cui ogni mamma dovrebbe imparare.Ecco le sue piacevoli risposte.
  • Quello che le mamme non dicono racconta come l’esperienza di diventare madre non sia per forza un passaggio naturale nella vita di una donna. Come spieghi che alcune mamme vivono da subito questo momento con serenità mentre per delle altre può diventare un trauma o un momento di sofferenza?
Nel mio caso la gravidanza non era pianificata quindi è stato un piccolo shock. Inoltre ho avuto mia figlia in un momento particolare: avevo appena iniziato a lavorare con un ‘bel’ co.co.pro. a tempo e non avevo ancora conquistato l’indipendenza dalla mia famiglia. In un certo senso sono passata dal vivere a casa con mia mamma a fare la mamma, senza nulla in mezzo. Anche questo ha reso le cose più complicate.
Credo comunque, in base alle mail e ai commenti che ricevo, che non sentirsi ‘istantaneamente’ mamme e provare sentimenti ambivalenti nei confronti di questo enorme cambiamento sia piuttosto comune. E’ uno tsunami esistenziale, sicuramente ricco di dolcezza e di sentimenti enormi verso tuo figlio/a, ma al tempo stesso molto destabilizzante. Purtroppo sul difficile passaggio da donna a mamma ci sono molti tabù, difficile dichiarare le proprie difficoltà quando tutto il mondo ti continua a ripetere quanto tu sia fortunata e quanto il momento debba essere ‘perfetto’. Non c’è una regola. Alcune mamme si sentono tali da quando vedono la risposta positiva sul test, ad altre serve più tempo. Non per questo sono meno mamme.
 
  • Al quarto mese di gravidanza hai deciso di aprire il tuo blog, Ma che davvero?, e successivamente da blogger hai scritto il tuo libro Quello che le mamme non dicono. Come si arriva al binomio blogger-autrice di un libro? Raccontiamolo alle amiche mamme.
Non credo ci sia una regola. Nel mio caso è successo come nelle favole: un editor di Rizzoli ha letto il mio blog, le è piaciuto molto e mi ha scritto una mail chiedendomi se volessi per caso pubblicare un libro. Avevo aperto machedavvero.it da meno di un anno ed è stata la sorpresa professionale più bella della mia vita.
 
  • Che cosa significa per te essere madre?
Portare tutta la bellezza e la lucentezza ma anche tutto il peso di un amore immenso.
 
  • La giornata tipo di una mamma: come si organizza?
Chiedendo aiuto. Io non riesco a fare tutto, né a fare tutto da sola. Cerco di dividermi i compiti con il papà di Viola, mi scambio favori e pomeriggi di gioco con le mamme delle amichette, mi rassegno se la pila di panni da stirare arriva al soffitto. Quella del multitasking è una trappola e anche un’idea di perfezione inarrivabile: si fa il meglio che si può, non si fa sempre tutto e bene.
 
  • Come descriveresti il rapporto tra madre e figlia?
Bellissimo e conflittuale, abbiamo entrambe due caratteri forti e siamo entrambe molto sensibili. Lei è molto attaccata a me e io a lei, ma al tempo stesso abbiamo ognuna bisogno dei nostri spazi. Credo di averlo descritto molto bene in questo post: http://machedavvero.it/2015/03/io-e-te/.

Chiara grazie mille per la tua disponibilità: non vedo l’ora di leggere un tuo nuovo libro. Per ora mi accontento di seguirti sul tuo blog machedavvero?

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