Gliel’ho messa subito e l’ho portata con me anche in Sardegna ma ho aspettato a raccontarvi la mia esperienza perché in questi giorni Francesco è stato male e volevo essere libera dai pensieri, parlarne con più lucidità.
Con questo caldo improvviso mi sono ritrovata l’armadio completamente vuoto. Si, vuoto di vestiti per una neomamma super panciona.
Da folle quale sono, e dimenticando che vivo in Sicilia, pensavo che potessi concludere la mia gravidanza con le maglie a tre quarti o a manica lunga, leggere e fresche per il periodo di maggio, ma comunque ideali per una stagione non troppo calda.
Arriva il momento dello shopping per la mamma però che fatica acquistare vestaglie e camicie da notte per la gravidanza. Prima o poi questo giorno doveva arrivare e scegliere che cosa comprare per l’ospedale è stato un trauma.
Comprare il corredino per la piccola peste è stato piacevole e indolore, quasi terapeutico, e se non mi fossi controllata (e non lo facessi ancora) riempirei armadi interi di abiti per lui.
Oggi ti ho sentito più del solito.
Sola per le vie del centro, mentre faticavo per tornare a casa dopo una passeggiata, ti ho sentito più vicino a me, come se non lo fossi già abbastanza dentro questa panciona.
Per me pensarti è diventato un chiodo fisso. Ogni momento, sensazione, ogni attimo della giornata mi chiedo come potresti percepirlo tu, che cosa provi rinchiuso dentro questa protezione che ti fa sentire sicuramente al sicuro ma che diventerà più stretta, soffocante.
