gravidanza con un secondo figlio a casa
Gravidanza, Primo Trimestre

La mia gravidanza con un secondo figlio in casa: primi confronti

Incinta di Francesco ho trascorso tre mesi e mezzo con le nausee. Mangiavo grissini o un pezzo di pane con olio e sale, mio marito cucinava per sé, mi portava una mela a letto e io contavo minuti e giorni in attesa che finisse l’agonia. Ero triste per le nausee della gravidanza ma potevo decidere di restare a letto se lo volevo, di rispondere al sonno del corpo, di rilassarmi.
Guardavo la televisione, riuscivo a leggere qualche libro e apprezzavo il silenzio. Di quel periodo è il mio ricordo più bello, il silenzio, che oggi non esiste più perché in casa c’è un bambino piccolo che parla in continuazione.

Ora che sono in attesa del secondo figlio mi rendo conto che tante cose sono diverse, è cambiata la mia vita in ogni aspetto. So che non è una grande scoperta ma credimi, fin quando non lo vivi in prima persona non ti rendi conto della situazione, di che cosa significhi in concreto vivere una gravidanza con un secondo figlio in casa. Ora che sto sperimentando ogni giorno “il piacere” di non poter decidere nemmeno di stare a letto anche se lo vorrei, voglio raccontarti che cosa porto nel bagaglio delle esperienze di questi primi tre mesi di gravidanza bis.

Niente panico: questo post non è un elenco di lamentele da mamma. Io odio lamentarmi e non fa parte della mia indole. Non ho cambiato idea e so che tipo di madre non voglio essere. Voglio solo raccontarti che cosa significa nel concreto affrontare i primi mesi di una seconda gravidanza con un secondo figlio piccolo e fare dei piccoli paragoni tra una gestazione e l’altra. Ché quando dicono che ogni pancia è diversa, ricordati: hanno assolutamente ragione!

Primi confronti tra la prima e la seconda gravidanza

consapevolezzae di una mamma

I sintomi fisici sono completamente diversi

Di Francesco le nausee, il sangue dal naso e dalle gengive, i continui pianti senza motivo, il sonno perenne. Di questo secondo figlio niente nausee se non prima dei pasti, in forma leggera, ma una debolezza agli arti talmente forte da non sentire braccia e gambe. L’impedimento è totale, anche per girare il sugo o una frittata. Oltre la stanchezza, ci sono state tante perdite, dolori di assestamento all’utero e qualche contrazione che mi ha messo in allarme. Nessun pianto assurdo in tre mesi ma tanta apatia. Ho anche problemi alla vista, vertigini e capogiri che arrivano all’improvviso.
Questo per dire che sì, ogni gravidanza è diversa dalle altre, confermo.

Stanchezza che vai, stanchezza che ritorni al quadrato

Anche la stanchezza che sento è completamente diversa. È racchiusa dentro anni di forza per andare avanti senza aiuti oltre quello di mio marito, senza pause e silenzi. È una stanchezza che si porta macigni di sonno accumulato e pensieri su un bambino da accudire, che vuole le mie attenzioni. Chiede di essere in braccio anche se per ora non è possibile, vuole che la sua mamma ritorni quella di prima, che si rotolava con lui per terra e lo faceva volare. È anche una stanchezza mentale, in cui il lavoro di questi ultimi 3 anni si è triplicato. Dai clienti di ogni mese che mi aiutano a crescere come professionista – e a mantenere una partita iva – a tutto quello che comporta essere una mamma lavoratrice.
Parlo di stanchezza con serenità. Questo secondo figlio l’abbiamo cercato, l’ho desiderato tanto e sapevo a che cosa andavo incontro. Sono sicura che superati questi primi mesi di gravidanza ritroverò la giusta energia per affrontare la stanchezza con meno pesi.

stanchezza di una mamma

In arrivo nuove consapevolezze da mamma

Tra le considerazioni più importanti da fare di questa seconda gravidanza con un secondo figlio in casa a cui pensare c’è quella dedicata alle nuove consapevolezze che mi rendo conto di avere con la nuova pancia. Nulla è scontato, nessun’emozione è sulle nuvole. Ci sono io che capisco le ecografie e riconosco il bambino che ho dentro. Ci sono io che interpreto i segnali, accolgo le notizie, accetto questa nuova vita dentro di me. Con Francesco era tutto molto più leggero e inconsapevole, meno metabolizzato. Ora le emozioni sono a mille e l’attesa di ascoltare il battito del cuore, o di vederlo con un ecografo, è sempre una nuova scoperta. Capita, riconosciuta, vissuta appieno.

Sono solo al quarto mese della mia gravidanza con un secondo figlio in casa e per ora non posso fare tanti confronti tra un’esperienza e l’altra. Per ora mi accontento di vivere ogni momento giorno per giorno in attesa di scoprire quante bellezze mi porterà questo nuovo figlio/a.

 

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2 Comments

  • Reply Mamastinellada 3 aprile 2018 at 10:41

    Eh si… parecchie differenze tra le due gravidanze…
    E vedrai differenze anche nel modo di essere mamma… ma una cosa sarà uguale: l’amore per entrambi!

    • Reply Eleonora Usai 13 aprile 2018 at 11:34

      L’amore per entrambi: che bello quello che hai detto! Mi rendo conto che ogni cosa è diversa, ma penso che dipenda proprio da me, da come sono cambiata io grazie all’essere mamma.

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