arcobaleno
Parole di mamma, Vita da mamma

Il mio arcobaleno più bello: era lui di nuovo lui

Ieri ho visto l’arcobaleno.
Era nitido all’orizzonte e mi ha reso molto felice. Fuori casa c’era il temporale, ma io l’arcobaleno l’ho visto tra le quattro mura, nella parete che ammiro quando in soggiorno non ho voglia di guardare dalla finestra e mi giro di spalle alla vita.

È stato il più bell’arcobaleno che ho visto negli ultimi anni. Raccontava di una settimana di ansie e malesseri che stavano iniziando a preoccuparmi. Perché Francesco stava male e aveva smesso di mangiare. Non voleva più nulla e diceva solo NO, no per tutto. Tutto quello che prima gli piaceva per una settimana non gli piaceva. La cosa era inspiegabile, perché tutte le volte che è stato male, anche se mangiava di meno non perdeva il suo comune appetito. Francesco ha una grande passione per il cibo e in questi 19 mesi non ha mai rifiutato un alimento.
Lui e la sua grande passione per la frutta.
Lui che mi ruba le banane dal centrotavola e quando si sveglia a colazione dice “biwiiiii”.

Ora da una settimana aveva perso l’appetito. Anche se era un “semplice” problema virale vederlo così mi ha resa molto fragile. Mi ha fatto sentire sconfitta. Perché per un bambino come Francesco non aver voglia di mangiare significa perdere l’anima per far tutto.
Per giocare e farsi rincorrere.
Per rilassarsi insieme a noi.
Per sorridere.

I suoi orari si sono sballati e il suo nervosismo per i dolori a stomaco e denti erano una lama affilata pronta a ferire. Abbiamo tentato di farlo mangiare in diversi modi (perché con un bambino che non parla all’inizio è difficile capire che tipo di dolore ha), ma è stato inutile. Voleva solo stare abbracciato a me. E restava spento e nervoso, nervoso e triste.

Per quanto non avessi nessuna colpa mi sono sentita una madre fallita, una madre inutile e impotente. Non sapevo come aiutarlo a calmare il suo dolore. L’ho raccolto da terra se piangeva perché stava male, l’ho tenuto forte a me per consolarlo. Mi sono fatta toccare il neo del collo per farlo rilassare. Gli ho concesso qualche vizio in più con il cuore più debole. Ho tentato di aiutarlo in ogni modo e quando sabato mi sono accorta che era stremato, sofferente e nervoso ho pensato che questa cosa chissà quando sarebbe finita.

Poi ieri ho visto l’arcobaleno. Aveva dei colori luminosi e vivi. Il mio arcobaleno era lui di nuovo lui. Era lui che mi ha abbracciato e sorriso. Che ha voluto il latte a colazione senza troppe fare storie e che dopo tre ore di sonno insolite (forse utili a recuperare energie della tremenda settimana passata) si è svegliato e mi ha detto “pappa”.
Ieri pappa è diventata una parola magica. Io ho sorriso di gioia per la bella sorpresa. Ho avvicinato un pezzo di pane come prova e l’ho ammirato mentre l’ha divorato di gusto. Ho preparato subito la pastina con le mani che mi tremavano e un unico pensiero.
Ha mangiato.
E ha sorriso.

Deve ancora riprendersi bene, perché non ha recuperato del tutto l’appetito, ma dopo il temporale di questa settimana sono felice di aver visto l’arcobaleno. È il più bello della mia vita, che mi ha fatto sentire tanto felice di aver ritrovato la luce che credevo persa.

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2 Comments

  • Reply diventeromamma 25 gennaio 2017 at 10:31

    Non c’è nulla di peggio di un figlio che sta poco bene…
    Meno male che adesso si è ripreso!

    • Reply Eleonora Usai 16 febbraio 2017 at 11:51

      Verissimo, non possono parlare e raccontare il loro dolore e noi mamme soffriamo tanto a vederli così .. Per fortuna che poi ritorna il sole e la luce 🙂

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